Meda (Monza Brianza), 6 settembre 2017 - "Ho perso praticamente quasi
tutto. In una sola volta ho perso il mio lavoro e la mia casa
contemporaneamente. Mi sono rimasti solo i miei familiari che
fortunatamente non si sono feriti. Mi devo consolare con questo. La
parte più artisticamente rilevante si è salvata". Giovanni Antona
Traversi, l’avvocato, è visibilmente scosso. In camicia con un giubino
sportivo slacciato ci fa accomodare nella limonaia, la parte della villa
che da sul giardino a semicerchio. Sprofonda piano in un divanetto
appoggiato alla parete. "Il Comune di Meda ha emesso un’ordinanza di
inagibilità che riguarda tutto il complesso. L’area dei tetti
interessata dall’incendio è molto ampia: oltre 60 metri lineari che sono
andati distrutti - ha spiegato l’avvocato, figlio del Conte Luigi morto
per un malore nel 2014 -. Tutti quelli che erano presenti in casa si
sono salvati: io, mia moglie, i miei due figli e mia mamma, (Donna
Federica, ndr)". "L'incendio ha interessato la parte nord dell’edificio,
dove ha una forma ad elle. Bruciato il tetto della parte frontale della
villa che era l’abitazione mia e della mia famiglia. Poi la parte
orientata a nord, quella che si affaccia sul chiosco, che invece era
sostanzialmente poco utilizzata - ha raccontato ieri mattina prima di
mezzogiorno l’erede della storica casata medese - La parte più
importante della Villa, cioè la chiesa di San Vittore, la sala del Coro e
l’archivio del Monastero si sono salvati, tutti i documenti sono stati
messi in sicurezza e anche il museo Giannino Antona Traversi, non ha
subito danni perché era dalla parte opposta rispetto all’incendio". Sul
volto e sul corpo delle ultime 24 ore: le più lunghe della sua vita. È
visibilmente distrutto. Il suo tono di voce e calmo e pacato, come se si
ormai rassegnato dall’inevitabile disgrazia che gli è caduta addosso.
Dalle maniche della giubbino si notano le mani fasciate. Nell’incendio
ha riportato ustioni di secondo grado alla mano sinistra e al polso
destro, ancora coperte dalle bende. "Questa notte sono stato sveglio. Ho
seguito i lavori. I miei familiari hanno dormito da amici e conoscenti.
Come proprietà stiamo valutando i danni per vedere. Sono case talmente
grandi che anche fare delle stime è difficile. Adesso si tratta di
mettere in sicurezza: rimuovere le macerie e la parte dell’edificio
interessata dall’incendio che si traduce nel rifare i tetti, soprattutto
in vista dell’arrivo dell’autunno – ha sottolineato Giovanni Antona
Traversi – La casa appartiene alla mia famiglia dal 1836. E quello che
ha fatto più danni sono io. Di tutte le generazioni precedenti l’impatto
peggiore ce l’ho avuto io. Non so quanto camperò ero in questa casa da
soli tre anni. Cercheremo di rimetterci in carreggiata. Venerdì c’era un
matrimonio e salta tutto". Anche l'imminente manifestazione di Ville
Aperte non potrà vedere la villa mesede come una dei fiori all’occhiello
degli eventi dedicati alla scoperta delle più belle dimore storiche del
territorio. "Non abbiamo ancora idea di cosa sia successo. Le cause
dell’incendio dovranno essere accertate – ha continuato l’avvocato – I
danni sono ingenti perché è crollato tutto il secondo piano del lato:
sono crollati i soffitti dell’interno piano, le murature hanno retto e
quindi la sagoma dell’edificio si può considerare intatta. E' la parte
di tetto che è completamente crollata".